29 settembre, 2015

Homecoming week & 2 months in the US

Ciao ragazzi,
scrivo questo post dopo solo un paio di settimane perché ho visto che siete davvero in tanti a seguirmi in questa mia esperienza. Continuate a contattarmi su Facebook! Sarò lieto di continuare a rispondere ai vostri dubbi! Anyway, questa è la settimana dell'homecoming, e se vi state chiedendo "che cos'è?" ecco a voi la risposta: L'homecoming, come dice la parola stessa, è un "bentornato" per gli studenti che l'anno prima hanno avuto la graduation. Tutto comincia col problema di come vestirsi. Perché? Perché l'homecoming è una settimana strana, un grandissimo gioco in cui tutta, e dico tutta la scuola è coinvolta! Lunedì: Class T-Shirt (ogni annata, -freshman, sophomore, junior, senior- ha una propria maglia), Martedì: Character Day (gente vestita da Superman, Charlie Brown, Batman, Matrix e ogni tipo di personaggio immaginabile, persino Obama), Mercoledì: No school (lacrime negli occhi), Giovedì: #ThrowbackThursday (tutti vestiti da un decennio diverso, ma lo stile 'Greese' è stato il più gettonato, duemila ragazze con la giacca delle Pink Ladies e diecimila ragazzi con i blue jeans a vita alta coi risvoltini, all star nere, maglietta bianca dentro i jeans, giaccia in pelle nere e gel nei capelli, un classico!) e infine venerdì semplicemente i colori della scuola: Black&Gold! Ad ogni modo c'è da divertirsi perché tutti partecipano, prof compresi, quindi ti senti compatito ahahah. La vita qui negli Stati Uniti mi piace da impazzire. Sono indipendente e ma allo stesso tempo pieno di attenzioni. Amo la mia host family. Sabato sera andremo ad una partita di football al Notre Dame Stadium (University of Massachusetts vs. Notre Dame University). Ho pagato il biglietto 80$, ma sono certo che ne varrà la pena! Potrete trovare tutte le foto nel mio profilo Facebook! 
Sono negli USA da ben due mesi e penso vada tutto alla grande. Non potrei chiedere di meglio! Sto vivendo il mio sogno americano! Detto questo, scriverò un altro post a breve per raccontarvi altri aspetti del mio anno scolastico in Indiana.
Stay tuned warriors,
Byee



24 settembre, 2015

Riflessione

Ciao ragazzi,
Di seguito vi propongo uno dei post più belli che abbia mai letto, spero possa ispirarvi! Buona lettura!

Genitori italiani, non mandate i vostri figli a studiare all’estero. 

"Non mandateceli perché le conseguenze potrebbero essere disastrose. Potrebbero avere a che fare con un’altra cultura, con altre tradizioni e altri stili di vita; dovrebbero parlare una lingua diversa da quella che parlano con voi, e magari diventerebbero madrelingua anche in quella. Sperimenterebbero cosa vuol dire essere lontani da casa e da papà e mammà, che non lavano loro i vestiti e non cucinano loro i pasti, e dovrebbero essere autosufficienti per la prima volta nella loro vita.
Non mandate i vostri figli all’estero perché inizierebbero ad imparare concetti come l’indipendenza e la forza di volontà e diventerebbero molto più maturi dei loro coetanei, con i quali forse smetteranno di trovarsi a proprio agio. Teneteli stretti qui, in Italia, così non si renderebbero conto di quanto sia irreparabilmente rovinata e di come sarebbe meglio scappare. Fate in modo che non abbandonino il paesello dove se non si va in chiesa la domenica si è guardati male dai più anziani e se la Maria tradisce il Beppe con il Carlo, tutti se ne preoccupano, per far finta che non ci siano problemi più grandi. 
Fate in modo che non si sappia che in altri Paesi la crisi è finita e il lavoro per i giovani c’è per davvero, e c’è gente che - pensate che follia - nei giovani investe pure. Ci sono addirittura Paesi in cui i politici fanno il loro lavoro, ma questo i vostri bambini non lo devono sapere. 
La cosa più incredibile è che in alcune nazioni la gente è orgogliosa della propria terra: in America, per esempio, al mattino si recita il Pledge of Allegiance rivolti verso la bandiera, che sta nello stesso posto dove da noi sta il crocifisso (ma l’Italia è un Paese laico, secondo la Costituzione), e tanti di questi giovani ci credono proprio a quello che dicono. Ci credono talmente tanto che se viene offesa la loro nazione difendono l’indifendibile: America is the best country in the World, replicano.
Teneteli qui! Dove mangiano la pizza buona e la mozzarella di bufala vera? Dove trovano all’estero la sagra della porchetta e dello gnocco fritto? Viviamo nel Paese con il cibo migliore del mondo, che senso ha andarsene, magari in Inghilterra a cibarsi di patatine fritte? Meglio una pancia piena e un cervello vuoto, che un’esperienza di vita di questa portata. 
Non fate scoprire loro che ci sono nazioni in cui la scuola è piacevole e promuove altre attività come sport, arte o volontariato; alcuni insegnanti hanno pure la faccia tosta di organizzare queste attività, e in questo modo stabiliscono una connessione con i loro studenti che è di gran lunga superiore ad una prettamente scolastica e trasmette anche un'incredibile voglia di imparare.
Meno male che viviamo in un Paese dove la scuola è dalle 8 alle 14 e il resto è studio; dove i figli sono scoraggiati dal seguire i loro sogni e le loro passioni perché, diciamocela tutta, vogliamo proprio che riescano a diventare professionisti nello sport che amano, o che il loro talento artistico sia premiato? Certamente no, i lavori d’ufficio saranno anche tediosi e faranno odiare svegliarci la mattina, ma almeno garantiscono una busta paga sicura. E poi, potreste vantarvi del fatto che si stanno laureando - chi se ne frega se ci stanno mettendo 13 anni perché si sono sentiti obbligati da un sistema che considera ignorante chiunque decida di non andare all'università.
Non mandateli all’estero, ascoltate me: e se si innamorassero della Germania, della Svezia o del Giappone e volessero passare la loro vita lì, lontano da voi? I vostri nipotini magari avrebbero anche una prospettiva di futuro più florido, ma non mangerebbero il panettone a Natale e non farebbero la comunione con l’abito bianco. 
E ora vi do una ragione ancora migliore. Gli immigrati da noi tanto odiati, i “neri” come li chiamate voi quando volete essere fini, in altre nazioni a prevalenza caucasica vivono normalmente; hanno un lavoro, una famiglia e a volte anche posizioni di potere - uno a caso, Barack Obama, è il Presidente degli Stati Uniti d'America. E queste persone non vengono considerate inferiori ad altre, o più stupide, o meno degne dei loro ruoli; la stessa cosa vale per i messicani, gli asiatici, i sudamericani. Le comunità sono eterogenee e funzionano benissimo. Magari gli italiani, vivendo all'estero, capirebbero cosa vuol dire appartenere alla razza umana, e dimostrare solidarietà per chi purtroppo è nato in una nazione dove nemmeno parlano di democrazia a scuola; magari cambierebbero idea su chi arriva nei barconi a Lampedusa, e vorrebbero addirittura aiutare queste persone.
I vostri figli scoprirebbero anche qualcosa di clamoroso: la non omofobia di alcuni governi. In altre nazioni le coppie non etero sono felicemente sposate e possono adottare. Ma la cattolicissima Italia, per fortuna, preferisce non rovinare l’idea di famiglia e seguire invece la Chiesa Cattolica, esempio di integerrima condotta da sempre e per sempre. I vostri figli, andando all’estero, potrebbero smettere di essere omofobi e se i loro figli maschi volessero fare i ballerini o gli stilisti o amassero il colore rosa, loro magari li asseconderebbero. Oppure, Dio ci salvi, i vostri figli prenderebbero il coraggio e lo direbbero a voi che loro, proprio loro, sono gay. 
Ascoltate i professori dei vostri figli - loro sì che hanno ragione: andare all’estero è una perdita di tempo. Ci pensate alle cose che il vostro bambino potrebbe imparare mentre è in Italia? Quelle ottomila formule matematiche utilissime nella vita quotidiana, e i dettagli minuziosi delle date di nascita degli autori latini - dati che nemmeno i loro professori sanno, e che si devono andare a riguardare prima della lezione. Altro che spirito di avventura, voglia di conoscenza, entusiasmo nell’imparare cose nuove: i dettagli del campo magnetico, le guerre combattute dalla Prussia e i miliardi di autori di storia dell’arte sono di gran lunga più utili nella vita post-scolastica.

Io le so queste cose perché all’estero ci sono stata e conosco moltissimi altri ragazzi che hanno fatto la stessa cosa; quindi fidatevi di me: 

Genitori italiani, non mandate i vostri figli a studiare all’estero."

04 settembre, 2015

Primo mese negli USA

Ciao ragazzi,
Sto scrivendo questo post dopo un mese negli Stati Uniti d'America. Che dire? Ho milioni di cose da raccontarvi. La vita in questa nazione è completamente diversa. Per ambientarsi bisogna partire con l'idea che niente è migliore, niente è peggiore... è semplicemente diverso. Io ho lasciato la squadra di football perché era terribilmente noiosa. Gli allenamenti duravano ogni giorno tre ore e non facevamo nulla di interessante. Ho deciso di entrare nella squadra di calcio, so che è qualcosa di scontato ed europeo però il mio obbiettivo era quello di entrare in qualche gruppo e farmi nuovi amici. Sono entusiasta di esserci riuscito! A scuola sono pieno di amici e sono davvero molto popolare. Non me lo sarei mai e poi mai aspettato! Ogni due metri c'è sempre qualcuno che mi saluta e mi invita per andare da qualche parte. Penso di avere più amici qui che in Italia ahahah. Ora penso che vi racconterò la mia routine quotidiana: mi sveglio sempre alle 6:50 per farmi la doccia e parlare un po' con la hmom di cosa faremo durante il giorno. È stupendo iniziare la giornata scherzando e prendendo in giro la coordinatrice locale insieme alla tua hmom! Faccio la mia colazione, solitamente waffles o un peanut butter & grape jam sandwich, alle volte una tazza di cereali. Poi verso le 7:30 esco di casa e mi incammino verso scuola, ci metto 15/20 minuti, è un miglio di distanza. Quando arrivo a scuola metto le mie cose nel mio locker e vado nella mia homeroom class. In pratica durante questa prima mezz'ora della giornata puoi fare i compiti, studiare o semplicemente perdere tempo con il cellulare come faccio io. Trovo la scuola americana terribilmente facile, ho la media di A+ in tutte le materie. E ho seriamente voti più alti di certi americani, è pazzesco! Ad ogni modo mi va bene così perché non avendo la mente completamente presa dalla scuola posso concentrarmi nell'uscire con amici e stare con la mia stupenda host family. Ad ogni modo dopo SRT ho cooking class, ed è la mia preferita. Cuciniamo sempre qualcosa di diverso ed è davvero divertente! Mrs. Kiefer è pazza, mentre facevamo un test ha iniziato a far partire rumori di scoregge per poi dire "C'era troppa tensione nell'aria". Sono scoppiato a ridere insieme a lei ed è stato davvero amazing. È un piacere andare a scuola qua! Perché ti senti sempre a tuo agio. Poi ho english class, è l'unica materia nella quale devo concentrarmi un minimo perché solitamente non capisco tutte le parole che studiamo però ho la media dell'A+ quindi non vado tanto male! Il mio pranzo è davvero molto presto e solitamente pranzo con la mia squadra di soccer. Litigano sempre per decidere con chi devo sedermi, e queste genere di cose mi fanno sentire speciale ed apprezzato. Dopo pranzo ho lezione di spagnolo, essendo madrelingua ho parlato con la mia counselor e ora sono teacher assistant quindi faccio da professore. Perché lo spagnolo della professoressa è davvero terribile e americanizzato. Mi vengono i brividi quando parla! Ad ogni modo la correggo sempre quindi probabilmente mi odia. Dopo spagnolo ho PE (Physical Education), giochiamo sempre a qualcosa di diverso e non è molto diverso da com'è in Italia. Dopo PE ho Human Development ed è interessante perché è una sorta di psicologia applicata alla vita quotidiana, particolarmente interessante. Finita scuola alle 3:10 PM, solitamente vado nella macchina di qualche mio amico per andare al campo di soccer che è qualche miglio lontano da scuola. Abbiamo 2/3 ore di allenamento. Dopo un intero pomeriggio di allenamento solitamente arrivo a casa piuttosto stanco, pronto a farmi una doccia, cenare con i miei, finire i compiti e stare con la mia host family. Durante la settimana cerco di andare a letto verso le 11 però alle volte stiamo svegli fino a mezzanotte per guardare film e cose così. Amo la mia famiglia ospitante, sono davvero speciali. Non mi fanno mai pagare nulla, quindi io gli lascio sempre dei soldi nei loro vestiti o tra le loro cose. Si arrabbiano sempre ma penso non sia giusto non farmi pagare mai nulla. Io pulisco sempre la casa ed ogni volta rimangono super contenti e lo raccontano a tutti ahahah. Ogni domenica gli preparo una torta diversa e stanno completamente impazzendo perché amano come cucino. Gli ho preparato una torta Sacher, varie crostate alla Nutella, muffin alla banana, Oreo cheesecake... Penso di averli conquistati. Ad ottobre andremo in South Carolina per visitare il fratello della hmom. Vive sulla spiaggia quindi penso   che sarà magnifico. Hanno un sacco di progetti per me... mi vogliono portare a Chicago, Nashville, St. Louis, Niagara Falls, Florida e farmi visitare più stati americani possibile. È troppo eccitante per me! La cosa più bella è che la prossima estate stanno progettando di andare in Italia quindi avrò la possibilità di ricambiare per due settimane. Sono davvero molto molto molto molto contento di aver deciso di essere un exchange student. Non fraintendete... è molto dura. Anche un esaltato come me ha homesick, soprattutto quando sei annoiato e solo. Ma con il loro ritmo stare da solo e soprattutto annoiato è molto difficile. Amo il loro modo di vedere le cose, la loro attitudine nell'affrontare problemi e l'umanità che hanno nel voler sempre aiutare gli altri. I miei professori mi chiamano Emi, ed è qualcosa che adoro. Il coach di ginnastica mi chiamo Rocky perché facevo boxe e sono italiano quindi è divertente avere un nickname. Ad ogni modo amo la mia vita! Mi manca la mia famiglia, ma bisogna essere positivi e pensare che il tempo vola. Sono qui da più di un mese e sembra ieri che sono arrivato. Il mio inglese è sorprendente... Pensavo che avrei avuto problemi nei primi mesi! Invece capisco tutto perfettamente e ora sto iniziando ad avere serie e lunghe conversazioni facendo pochi errori. Penso che sia un ottimo risultato per il primo mese. Absolutely proud of myself! Really! Cose particolari che posso raccontarvi degli americani ce ne sono molte! Ad esempio a scuola tutte le mattine si alzano in piedi di fronte alla bandiera americana, che si trova in ogni classe, e mettono una mano nel cuore dicendo: I pledge allegiance to the flag of the United States of America and to the republic, for which it stands. One nation, under God, indivisible with liberty and justice for all.
È qualcosa di patriottico che amo e apprezzo davvero. Significa credere davvero nella tua nazione. 
Qui passo per genio perché si sorprendono per il numero di lingue che so parlare. Alcuni vanno a scuola con calze bianche fino al ginocchio e ciabatte senza problemi. Da una parte è imbarazzante, dall'altra puoi andare a scuola vestito come ti pare e nessuno ti giudicherà, mai! Come avrete capito, lo sport è davvero importante qui, ti aiuta davvero a fare amicizia. Si pratica ogni giorno lo sport scelto e si fa davvero fatica. Non puoi dire 'oggi salto'. Quando c'è una partita devi andare a scuola con la maglietta della squadra. Quando si va a cena fuori solitamente è alle 6 PM. Solitamente saltano i pasti (è raro mangiare insieme a pranzo). Il rapporto prof-studente è qualcosa di magnifico e diverso, sono tutti simpatici sorridenti e ti aiutano in ogni momento per qualsiasi cosa. Se ti fanno una domanda e rispondi correttamente probabilmente ti daranno caramelle per premiarti. Ragione per il fatto che sto ingrassando nonostante l'allenamento quotidiano. Una cosa che ti colpisce quando arrivi negli USA è che ruttare e tirare su il catarro è normale a scuola (both students and teachers). Che schifo. Esattamente. Nel mezzo della lezione di inglese la mia vicina di banco ha fatto un rutto pazzesco per uscirne con un 'Excuse me'. Della serie: il tuo excuse me te lo puoi mettere in quel posto.  Altri random facts: non esistono rotonde, solamente tanti semafori e stop ovunque, chi arriva prima passa per primo. Se devi girare a destra e il semaforo è rosso, puoi girare comunque. In autostrada si può superare da destra. A scuola gli armadietti sono divisi per grade (freshman, sophomore, junior e senior) e ogni grade ha il suo corridoio. I freshman sono considerati abbastanza stupidi anche dai prof. Tutte le volte che vai a cena fuori torni a casa con un contenitore con i resti, siccome le porzioni sono XXL. Nei fast food e nei ristoranti puoi prendere più volte da bere, paghi solamente la prima volta. Ragione per la quale sono generalmente obesi, bevono tipo 2 litri di Coca-Cola o Dr. Pepper con un Mc Menù. Una delle cose più importanti a scuola è fare i compiti, se non li fai per più di 3 volte hai detention. Ciò significa che devi stare tutto il pomeriggio a scuola per finire i compiti. Non puoi tornare a casa finché non hai finito. Quando sei assente da scuola devi chiamare a scuola e spiegare il motivo per il quale non puoi essere presente. Non esistono giustificazioni né interrogazioni orali, solo test e quiz scritti. Ogni prof a inizio anno scolastico distribuisce il suo programma per l'anno cosicché ti danno il tempo per cambiare corse se non sei interessato a seguirlo. Si cambia classe ogni 70 minuti, hai 5 minuti per cambiare classe e devi correre se hai le classi a nord e a sud dell'edificio. Quando entri in un luogo pubblico, il personale oltre ad un semplice 'Hi' solitamente dice 'How are you doing man?' e sono sempre molto gentili e cortesi. Mi sento davvero molto a mio agio in questa cittadina. L'unica cosa che non approvo è la scorretta alimentazione, mangio nei fast food almeno 1/2 alla settimana e in Italia non ero proprio abituato a ciò. McDonald's, Burger King, Wendy's, Arby, Harbee's, Subway, Taco Bell... Sono solo un 'paio' di fast food a 15 metri dalla scuola. Per non parlare di tutti i ristoranti (generalmente messicani) che ci sono. Dopo questo primo mese sono molto soddisfatto di me stesso da molti punti di vista. Penso che non sarebbe potuto andare meglio. Vi ringrazio infinitamente per seguirmi sempre, siete dei grandi! Prossimamente vi racconterò più random facts degli americani! 

Stay tuned warriors,

Byee